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Di Massimo Guerra – Anche la corsa, come tutti gli sport, ha i suoi vip e il suo business e non fa eccezione il panorama podistico lontano dai riflettori e dalla ribalta mediatica.

Pure nelle corse di paese, tra l’altro sempre meglio organizzate, è ormai quasi normale ritrovarsi ai nastri di partenza con il chip tra le stringhe delle scarpe e di fianco atleti “quotati”, spesso africani ma anche italiani piazzati nelle classifiche Fidal o Uisp. E altrettanto spesso, la loro presenza alla partenza e -ovviamente – sul podio è strettamente collegata alla presenza di premi in denaro, insieme alle ceste di gadget (più o meno ricche) che malgrado la crisi gli organizzatori riescono ancora a farsi regalare dagli sponsor.

Domenica scorsa, nella settima edizione della Saliscendi Beverino, ideata dall’ex Sindaco Andrea Costa (che continua imperterrito a cimentarvisi) e ben organizzata da Spezia Marathon Dlf non c’erano premi in denaro, ma solo i (tanti) regali degli sponsor, e ovviamente in classifica non c’era nessun “predestinato”. Qualcuno aveva chiamato nelle settimane precedenti, declinando l’invito a partecipare appena saputo: “no money? No run”. Peccato per loro. Perché non si sono potuti mettere comodi per aspettare e applaudire un ragazzo che non solo corre gratis, ma ha bisogno di due runner che lo accompagnino (nell’occasione, Massimiliano Corbani e Giulio Civitella). Perché Alessandro Mennella, 32enne atleta genovese, è affetto dal morbo di Usher, una malattia rara che lo ha privato dell’udito e della vista ma non della voglia di fare sport per il gusto di farlo. Nuoto, free-climber, triathlon le specialità preferite da Alessandro, che domenica a Beverino si è arrampicato su e giù per i sentieri fangosi della bellissima Val di Vara inumidita dalla pioggia di un’estate tardiva, esprimendo tutta la gioia per il gusto di esserci, di battersi contro la sorte avversa, di riuscire a completare una breve ma intensa gara tra asfalto e sentieri.

Peccato per loro, dicevamo, perché correndo solo per soldi via via hanno perso il senso e il valore delle cose. E delle corse, come quella di Beverino, assolutamente unica nel panorama podistico nazionale, con i suoi guadi e i suoi scorci mozzafiato, che una settimana fa ha avuto il privilegio di ospitare la corsa di Alessandro, altro che “top”.

fonte “Gazzetta Della Spezia”