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Di Nicholas Venè – «Marti, perché su Whatsapp la Rachi ha come immagine una mucca?!». A chiederlo è una delle bambine della scuola di ginnastica ritmica My-Rhythm, proprio prima che inizi l’allenamento del martedì all’interno della palestra Heavy Work di Marina di Carrara. Io me ne sto andando, ma non posso fare a meno di fermarmi quell’attimo in più che mi permette di assistere alla scena: Martina Opuratori, fondatrice e responsabile tecnico dell’associazione sportiva, con un sorriso spiega alla piccola che «si tratta della copertina di un album che le piace», lasciandomi con il piacevole sospetto che stia parlando di Atom Heart Mother.

Del resto, è proprio questo uno degli aspetti più belli e probabilmente più importanti della ginnastica ritmica: il rapporto tra le giovani istruttrici e un gruppo di bimbe che spesso iniziano a praticare prestissimo, verso i 4-5 anni, e che in buona parte a fianco di queste allenatrici cresceranno, se decideranno di continuare la strada intrapresa. Quando si entra nei professionisti, poi, le ore di lavoro settimanale superano anche le tre decine, arrivando a 6-7 ore al giorno nel periodo estivo. Come potrebbe la crescita di una bambina, di un’atleta, prescindere dal rapporto con la propria coach?
Ecco perché ho deciso di raccontare la storia della My-Rhythm: un ambiente giovane e dinamico che, in un paese in cui trovare la propria strada è sempre più arduo, testimonia quanto sia bello – e possibile – dedicarsi a ciò che ci piace e farne una professione, affrontando senza timore tutte le difficoltà del caso. Proprio come ha fatto Martina, che dopo aver lavorato per qualche anno come insegnante in un’altra scuola, ha deciso nel 2012 di prendere la propria strada. Non prima di essersi assicurata diversi master, tra i quali posturologia e psicopedagogia dello sport, ed essersi affermata negli anni anche come giudice e referente ACSI. Così, anche grazie all’aiuto dei genitori, ha aperto l’associazione sportiva My-Rhythm: ad oggi più di 60 allieve dai quattro ai vent’anni, di cui circa un quinto arriva dalla provincia della Spezia, da dove provengono anche due istruttori.

Nel 2014 la My-Rhythm ha tesserato le prime allieve e ora tiene 6 corsi, gareggiando per campionati ACSI regionali e nazionali, Ritmica Europa, Federazione Ginnastica d’Italia e Tornei internazionali per club. Ad affiancare Martina nel suo ruolo di responsabile tecnico ci sono oggi tre persone, la cui presenza testimonia quanto la My-Rhythm sia una scuola che tiene prima di tutto alla qualità e al lavorare in un bel clima.
Joseph Djek, di Spezia, è istruttore alla My-Rhythm e primo tecnico di ginnastica ritmica in tutta la Toscana.«Prima di conoscere Martina non avrei mai intuito quale fosse la reale complessità di questa disciplina, né quello che ti può dare – racconta – Venivo da sport molto diversi, come ad esempio il calcio: la ritmica è molto più rigida, richiede enorme sacrificio e c’è un diverso approccio alla gara, compreso il rispetto dei giudici e degli avversari».

L’insegnante di danza è Denise Bertola, perché, spiega Martina, «era fondamentale avere una persona che sapesse insegnare alle bambine proprio dal punto di vista della danza, e Denise si è integrata alla perfezione nello spirito della nostra scuola». La parte più importante del suo compito, mi spiega proprio Denise, è «riuscire a far comprendere l’importanza della danza classica, che è la base per molte discipline. Ho cercato di adattare la danza alle esigenze della ritmica e delle bimbe, che inizialmente non amavano la sbarra e la classica. Martina e Rachele sono state fondamentali nel trasmettere questo messaggio».

Proprio Rachele Grassi, di Ortonovo, è l’istruttrice che Martina non esita a definire come il proprio braccio destro. La sua è una delle storie più belle da ascoltare: allenata in passato proprio da Martina, è arrivata poi ad affiancarla come coach in questo nuovo percorso. «Dopo quasi 15 anni di ginnastica, proprio quando avevo deciso di rallentare, Martina mi ha proposto di iniziare quest’avventura con lei» mi racconta «Ho accettato al volo e ad oggi posso dire che la soddisfazione più grande è riuscire a trasmettere la mia passione per questo sport, vedere le agoniste che migliorano di giorno in giorno e le bimbe che arrivano in palestra con il sorriso».

Insomma, è facile intuire quale aria si respiri all’interno della My-Rhythm: alla ricerca della perfezione atletica si affianca un rapporto di amicizia, alla cultura del divertimento si accostano determinazione e duro lavoro. Anche agli occhi di un profano come il sottoscritto è evidente che si tratta di un mix fondamentale per riuscire in una disciplina che si districa tra sacrifici e soddisfazioni, perenne ricerca della concentrazione e capacità di lavorare sotto pressione. Uno sport capace di imporre ritmi che abituano alla gestione del proprio tempo libero e a quella dello stress, oltre ad essere, spiega Martina, «uno sport completo, che insegna alle bimbe a muoversi nello spazio e ad assumere una postura corretta, oltre a migliorare sensibilmente flessibilità e coordinazione».

Per il futuro, gli obiettivi sono tanti: alzare ulteriormente il livello tecnico del settore amatoriale, preparare due squadre di giovanissime per il campionato di serie D allieve, rendere ancora più competitive le squadre di livello già alto. E magari, spera Martina, «riuscire ad acquistare una pedana regolamentare per aiutare le nostre atlete ad ottimizzare gli allenamenti, facendo sì che si svolgano in un contesto il piu possibile simile a quello di gara».

Fonte “Gazzetta Della Spezia”