C’è stata attesa negli ultimi giorni, c’è stato un pizzico di sconforto, c’è stataimpazienza, ma anche fiducia nel lavoro di Angelozzi, colui che da anni è ribattezzato “il fuoriclasse” dagli addetti ai lavori della serie B. Probabilmente non a caso.

Un lavoro certosino, fatto prima di uscite da questa rosa per preparare posti liberi in lista A, oltre ad un piccolo gruzzolo di denaro, e poi di tessitura di fili che portavano verso più direzioni e più obiettivi.

Un certo budget da rispettare, non certamente i budget quasi “folli” del passato, ma neanche pochi spiccioli.

Semmai, da spendere, c’è l’idea di un progetto molto chiaro e stimolante per chiunque, condito da un po’ di euro che sicuramente a questa società non mancano.

Ogni giocatore che arriva parla di “quel” progetto, ne è ammaliatoaffascinato, e infine convinto.

Chi è andato via l’ha fatto per scelta personale, o perché in questi mesi non ha sufficientemente convinto il mister sotto diversi aspetti, anche non prettamentetecnico-tattici.

Giocatori, alcuni dei quali di primissimo piano, come Ebagua e Ceccarelli, per i quali si sono aperte strade e opportunità diverse da quelle che avrebbero trovato restando a Spezia fino a giugno.

Sul fronte degli acquisti, la società ha badato non solo al sodo, ricercando ruoli e caratteristiche che servivano al mister, ma è riuscita anche a sorprendere.

StevanovicKvrzicDe Las CuevasBianchettiNenèLuna, tutti giocatori di grande talento, con un’età media più bassa rispetto a chi è andato via ma con un curriculum semmai migliore. Nel solco della linea tracciata da mesi.

Sarà il campo come sempre a parlare, ma tutto possiamo pensare tranne che lo Spezia non ci abbia ancora una volta soddisfatto in fase di mercato.

Le condizioni per far bene ci sono tutte, le alternative (basti pensare alla panchina di cui potrebbe disporre Bjelica di volta in volta) sono tante e diprimissimo livello per questa categoria.

Se il talento che c’è all’interno di questa rosa esploderà, se tutti i fattori si combineranno nel modo giusto e con la miglior sincronia possibile, il Picco potrebbe riservare una primavera tra le più belle di sempre, con un contorno di tifo e di entusiasmo sempre più crescente.

Pensiamo di più alle nuove prospettive e alla nostra solidità, e pensiamo meno alla doppietta di Ebagua in Bari-Frosinone. La nostalgia, ora e con questo Spezia, è fuori luogo.

Godiamoci questa strana “alleanza del golfo” tra ItaliaCroazia e Spagna, godiamoci questi anni e non dimentichiamoci, lunedì sera, di Gabriele Volpi.

Colui grazie al quale questa piazza vive nelle prime pagine di ogni giornale e sito sportivo nazionale, sognando traguardi davvero impensabili per interegenerazioni di tifosi in questa città.

Un coro, uno striscione.

Poca voce o pochi euro di materiale, ma il giusto riconoscimento di una città che ha sempre saputo ringraziare e sorprendere chi già, fermandosi, si era innamorato una prima volta.

Una città che ha dato anche troppo, talvolta, a chi non lo meritava fino in fondo.

Facciamo risentire, a questo Presidente, il nostro calore.

 Da Cronaca 4 La Spezia