Il primo Giro d’Italia fu corso nel 1909, vinto da Luigi Ganna, ma il ciclismo spezzino è datato 1903 con le prime gare su strada che erano poco piu di mulattiere e “ campionati all’acqua di rosa”, secondo i tempi. Sta di fatto che le prime gare ciclistiche sono riservate ai militari e il primo vincitore Ernesto Viviani. Siamo nell’agosto del 1903 e subito dopo i campionati militari: Ecco il primo campionato spezzino (allorasi chiamava cosi), oggi sarebbe valida per il titolo provinciale. Sta di fatto che vince Aido Colombo. Le corse non eranotante in calendario come oggi e sfogliando l’albo dei ricordi, arriviamo al 1909, quando alIa Pegazzano-Pontremoli, vince Vergassola su Ezio Cortesia ed è lo stesso Cortesia che per alcuni anni domina poi la scena vincendo sempre il campionato spezzino. Corse dure, senza moto di scorta e con il tubolare a tracolla lungo polverose discese come da Agnino, dove i “routiers” giungevano con due dita di polvere sul viso, quasi irriconoscibili dalla maschera di fango mista di polvere e sudore. Intanto, Ezio Cortesia vince 24 gare e, nel 1926, correndo da “isolato” e decimo nella classifica finale del “Giro”. Ormai, il ciclismo prende campo e così arrivano i vari Luigi Nuti (11 vittorie),Nello Luciani (8 vittorie), Franco Paoletti (12 vittorie), Silvio Petri (40 vittone), Luigi Bellell (16 vittorie), Abele Volta (9 vittorie), Silvio Burroni (10 vittorie), Antonio Cortesia (che nel frattempo ha volute seguire le orme paterne cogliendo 13 successi), Giordani Gervasi (16 vittorie), Francesco Rossi (campione Italiano “aspiranti” nel ’38, dieci vittorie in carriera) e tanti altri con un minor numero di vittorie. Poi, gli anni lunghi della guerra dove altri si affacciano allo sport e, tra questi, la prima ciclista spezzina, Violetta Pini, che prese parte al Giro D’Italia e a numerose corse. E’ morta il 21/9/1927 a soli 22 anni. Edoardo Stretti che nella sua carriera coglie 25 vittorie e partecipa al “Giro” del 1940, vinto dall’astro nascente Fausto Coppi. Siamo nel 1923 e lo spezzino Petri batte l’allora campione del Mondo Libero Ferrario. Nel “Giro” del 1925 termina al 24 posto nella classifica finale generale, mentre è terzo nella classifica degli indipendenti. Stretti, che nel ’33 prende il via al Giro di Lombardia, causa una caduta viene costretto al ritiro per la rottura di una pedivella. Gli viene consegnato un biglietto da militare per il viaggio di ritorno in treno a La Spezia. Sul treno arriva il controllore e vuole multare Stretti (di ben 18 lire) perchè in possesso di un biglietto abusivo. O pagava o scendeva alla prima fermata. Il controllore non capisce di ciclismo e non vuole intendere di far proseguire l’abusivo. Una signora che ha assistito alia conversazione, si offre di pagare la differenza e Stretti rientra per tempo a casa. Una storia d’altri tempi. Da tenere presente che in una gara dilettantistica a Sarzana, Stretti aveva distaccato un certo … Gino Bartali. E’ stata la più bella vittoria del grande “Doa” come veniva chiamato. Nel ’34 Gino Petri poche vittorie, ma una che vale tanto, visto che la denominazione è la “Coppa del Re”. Non sono davvero … i migliori anni della nostra vita, dal 1930 al ’45 visto che fascismo, tedeschi, bombardamenti, sino alia guerra di liberazione, lo sport non esisteva. Anni lunghi e bui.

Dopo il 25 aprile del 45 pian piano si ricomincia: la citta riprende vita, si ricostruisce, si torna a parlare anche di sport. Calcio, boxe e ciclismo sono le discilpine preferiti dagli spezzini e nel mondo delle” due ruote appaiono nomi nuovi. Così, a partire dal 1946 ecco Ezio Cargioli con 15 vittorie: Giorgio Cargioli, 21 vittorie tra dilettanti e 7 tra gli indipendenti; Amedeo Manicarola, 9 primi tra dilettanti e successi tra gli indipendenti. Erano questi atleti che gareggiavano tra i professionisti, senza però essere accasati con le grandi “equipe”. Per questi era l’occasione di mettersi in luce, sperando di trovare “casa” per la stagione successiva.

IL calendario delle gare in questo periodo diventa sostanzioso e altri ciclisti si affacciano alla ribalta. Aldo Comis, 19 vittorie; Tito Bianchi 36; Bruno Landi 36 tra i dilettanti, da indipendente vince 1a Nazionale di Romito nel’54, dopo che nel ’53 aveva vinto il “Giro di Lombardia”; Sergio Carpanesi 4 vittorie; Aurelio Del Rio 20 vittorie tra i dilettanti e due da indipendente: “GP Ceramisti” a Ponzano e G.P. Dall’Ari a Bagnolo di Reggio Emilia”. Nel 1956 vince il “GPM” suI Passo delle Stelvio, valida quale “Cima Coppi” e sembrava ormai poter puntare a più prestigiosi traguardi. Invece, il forte scalatore di Bracelli non ha avuto la fortuna necessaria per una grande carriera ciclistica. Si mettono in mostra altri atleti, tra i quali: Nando Fontona, 5 vittorie da dilettante. Di ritorno dai campionati Nazionali, un incidente d’auto gli costa la vita assieme al responsabile della Federciclismo spezzina Tolmino Molinari. Giuliano Natucci 30 vittorie in carriera, 1 tra i “prof.” a Lugagnano nel’59 e terzo al Giro delia Svizzera. Gino Vignolo 99 vittorie in carriera, “prof” dal ’59, tre Giri 4° nella classifica finale del Giro di Sicilia ’59 e 7° nel ‘60. Renzo Fontona (11) e una vittoria tra i professionisti a Pistoia nel 1961, poi l’atleta di Val dl Pino disputa 7 Giri D’Italia “e tre “tour. Nel”Giro” del ’64 è sesto e settimo nel Tour” del ’63, 2° nel Giro del Lazio del ’61 e 3° nel Lombardia” del ’61; intanto vincono Enzo Piattelli (6 successi); Pierfausto Antognetti (4); Francesco Albani campione di Trebbiano di Arcola, 10 vittorie tra i dilettanti, 6 tra gli indipendenti e campione Italiano della categoria nel 1937. Graziano Battistini, nativo di Pulica ma spezzino a tutti gli effetti, è stato senza dubbio il più grande corridore spezzino: 24 vittorie tra i dilettanti dove spiccano le grandi corse quali “La Ruota d’oro” e la classica San Pellegrino, due corse a tappe di alto valore. Passsando professionista nel ‘59 Ha corso sino al ’68 collezionando 7 vittorie, portando per un paio di giorni la maglia “rosa” al “Giro”, maglia conquista nella tappa con arrivo a Sestri Levante ed un secondo posto al “Tour” del ’61. Terminata la carriera ciclistica ha sempre seguito il ciclismo interessandosi in particolar modo di Massimo Podenzana, il suo pupillo che l’ho ampiamente ripagato per i risultati sinora riportati. Poi, una brutta malattia ce lo ha portato via troppo presto alla giovane età di 58 anni. Fausto Bimbi 22 vittorie in carriera, deceduto nel settembre del ’78, nel corso di un allenamento con altri cicloamatori, visto che dopo l’attività agonistica è sempre rimasto fedele al suo sport preferito. Silvio Cuffini deceduto in gara il 26 Giugno del “54 a Pian di Barca investito da una Lambretta che veniva in senso contrario alla marcia di corsa. Silvio Lagasco 15 vittorte, professionista nel ’60 con la “Gazzola” di Charly Gaul,deceduto. Rinaldo Gerini 10 vittorie tra i dilettanti, nella categoria degli indipendenti, correndo assieme ai “pro” coglie due successi e, tra questi, il “Giro delle Quattro Province” a Roma. Settimio Simonini 7 vittorie in carriera e grande protagonista in vari “Giri e al “‘Tour” e, nel 1939 è il primo degli indipendenti. Grande scalatore e corridore di fondo, soltanto un tantino sregolato. altrimenti avrebbe avuto più gloria. Leandro Peccioli 9 vittorie. muore in gara lungo la Bellavista ( Lerici). Giancarlo Barberis, pista, nel 1958 partecipa alle selezioni per le Olimpiadi del ’60, specialità tandem dove Gaiardoni-Bianchetto vinceranno la Medaglia d’oro a Roma. Con i ciclisti, però, non bisogna dimenticare quanti si sono prodigati per aiutare, incoraggiare e dare consigli. E’ vero, saranno senza dubbio tante quelle persone che hanno seguito e dato consigli a tanti ciclisti, ma sopratutto vogliamo ricordarne due, senza timore di sbagliare, dicendo che sono stati veri artefici per tanti buoni risultati che i ciclisti spezzini hanno poi ottenuto. Queste due persone sono, Mario Gallottini di Fabiano che avendo corso in gioventù in Francia, sapeva dare consigli, misurare la pressione, sentire battiti del polso dopo la fatica degli allenamenti ed altri suggerimenti inerenti il comportamento in corsa e nelle sedute di allenamento. Con la stessa passione, ecco nell’immediato dopoguerra presentarsi Marte Ambrosi, a sua volta dipendente dell’Arsenale che dedica il tempo libero alla società A.N.C.R. Chiappa, guidando a più vittorie i vari Zavani, Fosella, Orlandi e altri corridori per la categorta dell’UISP, senza pero tralasciare di seguire tutto il ciclismo. Così con la nascita della forte squadra Alfeagas-Boettola. con i validi dirigenti (Piero Bologna,e Nillo Angella}, ecco Marte Ambrosi] in veste di “massaggiatore” operare alla corte di questa equipe dove figurano Graziano Battistini. Renzo Fontona. Silvio Lagasco. Gino Vignolo, Giuliano Natucci. Atleti che hanno fatto stagioni esaltanti facendo diventare il ciclismo spezzino, non grande, ma immenso perchè tutti e cinque, passati poi al professionismo, anche se non tutti sono arrivati alla gloria, come Graziano Battistini e Renzo Fontona, hanno rappresentato un periodo che non avverrà più nella storia spezzina.. Questi ultimi due, più forti scalatori, hanno avuto anche tra i “pro” momenti bellissimi della loro carriera ciclistica, anche se in più di una occasione, hanno dovuto sottostare agli ordini di scuderia, in quanto il capitano andava sempre, come è tutto oggi, aiutato. Così Marte Ambrosi ha avuto anche la carica di massaggiatore agli ordini della Legnano, squadra che aveva preso Battistini dopo Ie vittorie della “Ruota d’oro” e della “San Pellegrtno”, e successivamente ne ha seguito la carriera passando dalla “Ibac” alla “Vittadello” ed altre società per le quali veniva chiamato a gareggiare il compianto “Aquilotto di Baccano”. Tanti “giri” e classiche, dunque, anche per il Marte, che mai aveva lesinato suggerimenti, consigli e massaggi a quanti gli si presentavano e tante vittorie, sono poi state a lui dedicate perchè Marte era il vero artefice di quella corsa, avendo portato quell’atleta all’apice della forma. Detto questo, chiudiamo questa “carrellata” ben sapendo che avremo, senza dubbio, lasciato indietro altri personaggi ma, che nessuno ce ne voglia. Nel momento di redigere questa breve carrellata, come sullo slancio per la volata di un traguardo volante, che nel gruppo rimane imbottigliato anche se più forte. Ma alla lunga verrà fuori la forza, il valore, come sempre è stato, e tutti gli amici sapranno anche perdonare chi, in un certa momento, ha avuto l’occasione per superarlo e poi chiedere scusa per averlo battuto. Flaviano Benati (6); Paolo Fosella (4); Angelo Roffo (35): Ennio Bimbi (3); Antonio Pietra (7); Carlo Ternelli (8); Piero Petri (4); Enzo Sarti (18); Emilio Bertoloni (25) e “azzurro” in Spagna: Manlio Perfetti 31 ; Natale Adorni (9); Oliviero Ceccatelli (6); Enzo Bertucci (9); Marco Masettl (24); Marco Danese (7); Fausto D’lmporzano (9); Luca Benetti (25); Michele Brizzi (15); Luca Baresio (27); Roberto Benini (23) che dopo sette anni di inattività torna alle gare e vince la Nazionale” di Romito del ’67 ed è campione Ligure nel’73; Pier Paolo Ercolei (12); Nillo Ricci (11); Germano Tulipani (12); Sergio Tendola (32. con due vittorie nella classicissima Firenze- Viareggio ’64 e ’67); Piero Vergassola (6); Angelo Poli (5); Pasquale Maldini (5); Fausto Sassi (4); Gianni Baroni (4); Marcello Luciani (14); Paolo Colò (18); Andrea Michelucci (15), passato tra i “prof’ nell’89 prende parte al “Giro” del ’90; Giovanni Cesta (13); Stefano Lombardi ( 20 ); Pietro Simonini (14); Stefano Palma (14); Massimo Vanello (23); Fabrizio Petacco (13); Sandro Lerici (60), il più vittorioso di tutti i tempi sino ad oggi; Marco Franceschini con 32 vittorie da dilettante e due da professionista, a Larciano e Giro del Trentino ’86; Davide Tendola (8); Luca Moscatelli (8); Emiliano Galimberti (15);Giacomo Puccianti (7); Fabrizio Poli (11); Lorenzo Federghini (13); Daniela Della Tommasina (33); altri vincitori Vanni Vanello, Giovanni Villafrate, Aldo Garofano, Ciro Rossi, Giovanni Badiale, Roberto Bottiglion. Ancora molti in attivita tra i quali, nella categoria dei professionisti Andrea Vatteroni (9 vittorie), Manuel Scopsi (5 vittorie), Michele Ferti (15 vittorie), Alessandro Petacchi, 53 vittorie tra i dilettanti e, in questa inizio ’98. prima vittoria tra i professionisti al “Giro delia Malesia”: Su tutti, ancora in attivita, Massimo Podenzana: 35 vittorie da dilettante con un terso posto ai campionati mondiali 100 km nel 1985 e secondo sempre nella 100 km. nella stagione ’86. Professionista dal 1987. conta una vittoria di tappa al “Giro 88”, dove tiene la maglia rosa per 9 giorni. Campione italiano a Prato nel ’93 e nel ’94 a Cles (Trento). Vince una tappa al “Tour” nel ’96 sfiorando altri prestigiosi traguardi. Alessandro Petacchi che vanta 27 vittorie di tappa al Giro d’Italia, 6 al Tour de France e 20 alla Vuelta in Spagna. È stato inoltre il primo ciclista in grado di vincere in un solo anno almeno due tappe in ciascuno dei tre grandi Giri. Ha inoltre vinto la classifica a punti in tutti i grandi Giri[1] e vestito la maglia rosa per sette giorni. Con 178 successi è il quarto corridore italiano con più vittorie da professionista nel proprio palmarès, dietro ai soli Francesco Moser (273 vittorie), Giuseppe Saronni (193) e Mario Cipollini (189).[senza fonte] È al quarto posto assoluto nella classifica dei vincitori di tappe nella “corsa rosa” e il secondo nella Vuelta; è il terzo di tutti i tempi (con 52, dietro a Merckx 65 e Cipollini 57) nel numero di vittorie complessive ai Grandi Giri. Ci siamo limitati a ricordare tutti i più grandi, ma altri atleti coglievano a lore volta tante vittorie. così i vari Uberti, Gagliardi. Moscatelli, Casalini. Catalano. Cozzani, Antognetti. Arrnani. Chiappini, Benabbi. Bertonati e altri ancora hanno scritto gloriose pagine del ciclismo minore negli anni più difficili, lasciando ora in buone mani questa tradizione che continua con gli attuali Vergassola, Simonini, Benedetto, Cecchi, Biagetti, Battaglia, De Marco, Merlin, Castagna, Pucciarelli. Auguriamo a tutti loro le più belle affermazioni.