002626350-41665d23-1a86-49e2-934b-31c80daf5b12DARIO Vergassola, intellettuale prestato alla satira, è convinto di una cosa. La tenace battaglia dello Spezia calcio per arrivare in serie A, è legata a un’altra scalata, altrettanto tenace. Quella della città che è uscita dal suo isolamento, e ora prova a lanciarsi su turismo. E così lui si augura che l’avventura della squadra che ha come presidente Gabriele Volpi, imprenditore italo nigeriano di petrolio, abbia un finale lieto.

Dario Vergassola, lei tifa Spezia o Samp?
“Giocava un Vergassola nella Samp dicono fosse mio parente, forse è un po’ una leggenda”

Lo Spezia calcio sta diventando una realtà impensabile fino a pochi anni fa.
“Forse il calcio si muove nel momento in cui la città incomincia a essere un po’ più conosciuta, anche se le strade hanno il selciato malconcio e nessuno fa niente, per esempio. Noi comunque abbiamo finalmente sfruttato il nostro asso”

Quale?
“Le Cinque terre con la loro forza fatta di bellezza e di passione ha scavalcato le incapacità della politica, il non capire che cosa abbiamo a due passi da casa. Dopo gli anni, i decenni, di stagnazione, Spezia addirittura è arrivata a concepire i “bed and breakfast, e poi aprono locali, così non avremo più solo la luce del bancomat la sera a illuminare le strade. Era l’unica, mica scherzi”.

Il calcio e lo Spezia che si gioca la serie A come s’incastra in questo scenario?
“È un protagonista, è una conferma che davvero c’è una nuova luce sulla Spezia. Stiamo vivendo un momento felice dal punto di vista turistico, si è rotto un diaframma tra conservazione e voglia di andare avanti”.

Ce la faranno gli Aquilotti?
“È un po’ come la Palmaria”.

La Palmaria?
“L’ammiraglio Camerini l’ha affidata al Comune, possiamo sperare di non vederla “cementificata” ma di godercela così com’è, selvatica e magnifica”.

Torniamo al calcio, gli spezzini come han preso la voglia matta di un campionato tra le grandi?
“Siamo diventati ambiziosi al punto di proiettare lo Spezia in serie A, siamo in un trend positivo forse sostenuto dal turismo”.

Ma c’è tifo in città o si assiste con ligure distacco a questi infuocato finale di campionato?
“Il tifo c’è e molto, anzi forse troppo, gli ultras sono forsennati, molto legati al territorio, poi però lasciano sorpresi, in positivo”.

Quando è successo?
“Ero nell’entroterra a spalare dopo l’alluvione e li ho visti a scavare vicino ai militari, ai ragazzi dei centri sociali. Era un bel vedere, un bel mondo fatto di contrasti che si erano riuniti”.

Insomma Dario Vergassola pensa

positivo?
“C’è una congregazione astrale buona: la scelta di sostituire i container con navi da crociera da parte del presidente del porto è stata giusta, così come quella dell’ammiraglio sulla Palmaria”.

Non basta per arrivare in serie A. Ma lei, da nativo, spera?
“Vado poco allo stadio e capisco poco di calcio. Però sento quest’atmosfera cambiata e sì, spero”.

 

Fonte “Genova Republica”