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La Spezia – Dagli uffici della Rai alla tribuna dell’Alberto Picco la strada può essere breve, soprattutto se a farla è il giornalista di Raisport, responsabile tra l’altro dei servizi di calciomercato,Paolo Paganini. Spezzino e tifoso aquilotto, tanto che nell’impianto di Viale Fieschi compare spesso e volentieri per seguire le sorti dei bianchi e meno per lavoro. Un campionato di B che anche lui ha seguito prima con preoccupazione e poi, dopo l’arrivo di Di Carlo, con sempre maggiore fiducia: “L’ingaggio di Di Carlo ha determinato diversi fattori positivi – commenta il conduttore Rai – a cominciare dalla praticità per poi continuare con la conoscenza dei campionati, sia di A che di B, inoltre ha dato allo Spezia un’identità che prima non aveva. Credo che sia stato bravo nella scelta dei giocatori di cui aveva bisogno a gennaio per risalire la china e lo ha fatto senza dover ricorrere alle spese folli cui il club ci aveva abituato negli anni precedenti. L’identità di cui parlavo, invece, l’ha ottenuta compattando il gruppo e facendo sentire all’interno tutti importanti e partecipi”.

In questo senso un plauso va anche al ds Pietro Fusco che si è insediato in un nuovo ruolo e in un momento delicato della stagione, soprattutto dal punto di vista dirigenziale.
“Fusco conosce bene l’ambiente spezzino, sa qual è la passione con cui i tifosi seguono e cosa pretendono dalla squadra. E’ stato bravo a creare subito un feeling, un’unione d’intenti, con l’allenatore e questo è determinante perchè se tutti remano nella stessa direzione i risultati poi arrivano. L’esempio del Leicester, per citarne uno d’attualità, viene quasi automatico. In precedenza invece mi sembrava che ci fossero all’interno varierepubbliche, ognuna delle quali lavorava per proprio conto, ben diverso da quello che vediamo ora dove si scorge una linea comune. In questo modo si creano i presupposti per poter andare lontano, ma già la rimonta fin qui effettuata è un qualcosa di straordinario”.

Mancano quattro partite alla fine della regular season. La volata play-off coinvolge tante squadre attualmente racchiuse in pochi punti.
“Rispetto agli altri anni mi sembra una volata, se possibile, ancora più caotica. In questa situazione basta davvero perdere o vincere una partita per ritrovarsi fuori dai Playoff oppure dentro la griglia, ma questo è anche il bello del campionato di serie B. Come sempre sarà fondamentale la concentrazione in questo scorcio finale di campionato e ai play-off anche l’aspetto atletico avrà, come sempre, una valenza importante. Chiaro che non ci volevano le sconfitte con Trapani e Pescara ma nel primo caso è stata una gara strana, molto influenzata da episodi, perché se lo Spezia raddoppia nel primo tempo con Nenè, che invece ha colpito il palo, la gara è chiusa. Col Pescara, invece, è stata equilibrata ma decisa da un giocatore come Lapadula che in questo momento sta facendo la differenza in tante gare a favore degli abruzzesi”.

Chiusura su Gabriele Volpi. Da Genova, sponda blucerchiata, si tende sempre a tirare dentro il nome dell’attuale presidente onorario dello Spezia. E’ ancora così o si sono un po’ raffreddati i bollenti spiriti?
“Devo dire che la speranza dei tifosi di vedere, un giorno, Gabriele Volpi proprietario della Sampdoria non è tramontata. In realtà le voci si sono affievolite nell’ultimo periodo e anche le dichiarazioni di Ferrero, il quale ha negato che alle sue spalle ci sia qualcun’altro, hanno contribuito non poco a mettere a tacere certe voci. La mia sensazione è che se Volpi avesse voluto prendere la Samp avrebbe già avuto l’opportunità di farlo e questo dovrebbe tranquillizzare i tifosi spezzini. E poi c’è un altro aspetto legato alla programmazione: lo Spezia si sta muovendo per il futuro e lo dimostra, ad esempio, l’arrivo di un tecnico come Di Carlo che ha firmato col club aquilotto un contratto biennale mentre, se avesse aspettato un paio di settimane, avrebbe potuto accomodarsi su una panchina di A, anche se con meno garanzie per l’immediato futuro”.

Fonte “Città Della Spezia”