hk1oetwxLa Spezia – Un po’ Spezia e un po’ Cremonese. MoltoSpremonese e decisamente molto… giapponese. Pro Evolution Soccer è uno dei simulatori di calcio più longevi e fortunati della storia dei videogiochi, titolo di punta della Konami che ogni anno porta sulle console di tutto il mondo i campionati di mezza Europa. Qualcosa che la dice lunga sulla forza del calcio come veicolo per far conoscere un nome, una città o un territorio in ogni angolo del pianeta, per chi non vive con snobbismo le passioni popolari.
Sorge però un problema nel momento in cui a Minato, prefettura di Tokyo, i migliori programmatori del Sol Levante si mettono di buzzo buono per rinnovare le squadre e mettere sul mercato ogni anno una versione più recente dell’atteso PES. L’inghippo è che per usare i nomi delle squadre reali è necessario comprare i relativi diritti d’immagine, qualcosa che all’ombra del Monte Fuji non suona esattamente come un affarone a livello di marketing. Soprattutto se si tratta della serie B italiana: esotica quanto uno vuole per un videogiocatore cinese o islandese, ma pur sempre serie B.

Ecco allora che, non avendo i diritti per riprodurre i nomi reali dei club, la fantasia sopperisce dove non arrivano gli accordi commerciali. Chi voglia giocare impersonando lo Spezia dovrà cercare un logo che rappresenta in effetti un’aquila dentro uno scudettaccio rosso e nero. Il nome però sarà appunto Spremonese, e magari potrà suonare anche dolce alle orecchie di un nippofono. Per consolarsi basta poco. Poteva andare molto peggio, come ben sanno quelli del Trapani, costretti ad appassionarsi alla Drepanumese, oppure i baresi e la loro Bagnaroni e ancora il Ganzoraccio che funge da Ascoli o laTeccarina per la Ternana. Esiste a quanto pare anche un modo per cambiare i nomi e i loghi dei club e ricreare la vera serie B. Se sia laborioso o meno, lasciamo ad altre letture. Dopotutto, quello che si fa nel tempo libero rimane scelta personale.

Fonte “Città Della Spezia”