Con l’Entella una prova di forza, per una squadra che a tratti dimostra sempre più consapevolezza nei propri mezzi, in ognuno dei suoi interpreti.



LA SPEZIA – Il primo dei due match casalinghi “valevoli” per provare a sognare è andato in porto.
Il day-after ci consegna uno Spezia momentaneamente al terzo posto in attesa di sapere cosa faranno le altre questo pomeriggio.
L’Entella vista a Bologna è lontana parente di quella scese ieri sera al Picco, è una squadra che non vale certamente l’unico punto che ha, anzi, e questo rende più merito alla partita dello Spezia.
Una prova di forza, per una squadra che a tratti dimostra sempre piùconsapevolezza nei propri mezzi in ognuno dei suoi interpreti.


Crescono i singoli e di conseguenza cresce anche la squadra.
Ieri sera è stata la volta di Juande, in crescita costante dopo la partita in casa contro il Lecce di Coppa Italia.
Non è azzardato definirlo “metronomo” del centrocampo, piedi buoni, mente lucida, grande tranquillità nella giocata, tranquillità che trasmette a tutti, visto il ruolo chiave che ricopre.
Sta crescendo di condizione e con la condizione cresce anche l’ambientamentoin un calcio e in un Paese per lui nuovo.
Fin dall’inizio, seppur con qualche pecca, aveva dimostrato di poter diventare quella sorta di “regista” (termine ormai caduto in desuetudine) in grado di saperdettare i tempi alla squadra.

Brezovec e Catellani stanno portando in ogni partita una dote significativa di chilometri percorsi e di qualità delle giocate.
Abbinamento, questo, che nel calcio profuma di vittoria.



Un Madonna ritrovato sulla fascia che ha sempre dimostrato di poter far “sua” e che quest’anno, grazie all’impostazione di gioco di mister Bjelica, può davvero diventare per lui terreno fertile.

Cisotti ha i colpi da grande giocatore, seppur schierato in un ruolo non suo, dimostra in ogni partita tutte le sue migliori armi, a cominciare dall’uno contro uno e dalla rapidità con cui esegue l’uno-due con i compagni, arma questamicidiale nell’arioso gioco sulle fasce curato dal mister.
Se acquisterà concretezza e più determinazione in area di rigore potrà diventare un giocatore che farà la serie A ad occhi chiusi.

Culina anche quando disputa una gara in sordina, sa sempre essere pericoloso in fase offensiva e prezioso in fase di copertura, nel dare manforte al duo centrale di centrocampo.
La pressione di Brezovec al 90esimo minuto contro il difensore in possesso palla nella tre quarti dell’Entella è solo un esempio di quello che sta diventando un altro marchio di fabbrica di questa truppa, il pressing e la pressione costante che ti permettono di recuperare prima la palla e di essere più pericoloso, potendo ribaltare l’azione con veloci ripartenze.
Questo è lo spirito che in serie B risulta essere fondamentale.
Troppe volte l’abbiamo pagato a nostre spese contro squadre che, si diceva, avevano meno qualità ma “correvano di più“.



Stessa pressione che ha avuto Bjelica sul quarto uomo per alcuni momenti della partita, altra piacevole novità per la nostra storia recente legata a Mister piuttosto “apatici“, probabilmente poco adatti alla storia di questa piazza e alla gradinata che si trovavano alle spalle.
Un segnale, nuovo anche questo, che spiega molto.


Tornando al campo, la difesa anche ieri ha dimostrato buona compattezza dietro i ripetuti comandi anche vocali di Capitan Ceccarelli, sempre più leader del reparto.
Ha rischiato poco e solo dopo quell’ora di gioco in cui lo Spezia ha corso tanto, quando l’ Entella ha provato inevitabilmente ad alzare un po’ il baricentro.

Quei due rigori contro Varese e Frosinone e quella papera di Chichizola aVarese restano gli unici gol subiti.
Ma questa è una squadra che sa soffrire, sa correre e sa giocare, ma sa anchedivertirsi e divertire.
Il pubblico dimostra di gradire,tanti sono stati gli applausi a scena aperta durante la partita, tanti che gli scorsi tre anni sembrano ormai esserelontanissimi, seppur si tratti di anni importanti.



Ma quello che voleva questo pubblico era altro. Era questo.

La rincorsa è stata presa, tra due giorni scopriremo se potremo iniziare astaccarci un po’ da terra.

Da Cronaca 4  La Spezia