La squadra di Grosso rimontata al 95′ dallo Spezia, dal dischetto quasi tutti ipnotizzati dalla bravura dei portieri
28 MARZO 2016 – MILANO
Ai rigori vince Fabio Grosso, pure quando segna un francese, Yoan Severin: Juventus in finale al Torneo di Viareggio, con tanti complimenti allo Spezia, sconfitto 5-4 a oltranza, dopo un’assurda serie dal dischetto in cui dei primi 8 ne sono stati segnati solamente 2. La squadra di Fabio Gallo fa annusare la sorpresa più grande dell’intero torneo, la Juventus lo lascia credere per una mezz’oretta scarsa (intervallo incluso, però), poi mette in campo il superiore tasso tecnico, e ribalta il risultato, da 1-0 a 1-2. E al quinto di recupero incassa il gol del pareggio da un avversario in 10, con un magnifico colpo di tacco di Maggiore, che aveva ereditato la fascia di capitano da Antezza, mandato fuori 20’ prima. Poi – senza supplementari, perché dopodomani c’è la finale con il Palermo, che ha eliminato l’Inter – diventano protagonisti i due portieri, il ’96 Saloni, terzo dello Spezia, e il ’98 Del Favero, che è il dodicesimo della Primavera, ma gioca perché Audero doveva andare a Monaco con Allegri, e ha saltato l’intero torneo. Lo juventino ne para due, lo spezzino tre, però perde, perché nel conto vanno anche un palo e una traversa colpiti dai suoi compagni.
CROLLO APPARENTE — La squadra ligure, che non era mai arrivata in semifinale al Viareggio, sembra squagliarsi: il capitano, Antezza, cresciuto proprio nella Juventus e rilanciato dai liguri, che gli hanno affidato centrocampo e fascia di capitano, si fa cacciare per un inutile fallo a centrocampo, gli altri cominciano a sentire la fatica, dopo un primo tempo a mille. A 10’ dalla fine la Juve si divora il tris con un contropiede tre contro due, e per poco non lo paga caro: Pozzebon scappa sulla sinistra ma sbaglia la misura del cross, Vadalà raccoglie e rimette in mezzo, Morselli manda alto da due metri, e poco dopo lo Spezia sfiora il pari, con il solito, incontenibile Okereke, chiuso in uscita da Del Favero, palla che arriva a Faiola, destro di prima intenzione, prima che il portiere possa tornare in porta, ma con palla alta. Sembra finita, 5’ di recupero, stava per finire l’ultimo quando, su calcio d’angolo, Giulio Maggiore, centrocampista classe ’98 che piace alle grandi, si libera sul primo palo, si lascia superare dal pallone e poi lo calcia di tacco, trovando il gol del pari, uno di quelli che se non arrivi a fare il professionista ti ricordi come il più bello e importante della carriera.
I RIGORI — La serie finale parte male per lo Spezia: Okereke spiazza il portiere, calcia potente e preciso, ma non precisissimo, palo interno e palla fuori: lo salva Saloni, che intuisce e para il rigore di Bove. Calcia centrale il 2000 Candela, Del Favero si era già tuffato ma alza il piede e respinge, parato anche il quarto di Morselli, il quinto rigore è il primo che finisce in rete, calciato da Schiattarella, quello dell’autogol. Blanco Moreno, capitano della Juve, calcia centrale e Saloni para, Faiola centra la traversa, Kastanos, rientrato dalla nazionale cipriota ed entrato a un minuto dalla fine, segna l’1-1, Demofonti e Lirola non sbagliano, si va a oltranza: Badiali esalta i riflessi di Del Favero, il mancino vincente di Severin porta la Juve in finale.
Fonte “gazzetta.it”