acwphbowGolfo dei Poeti – In occasione dell’attesa gara del terza edizione del Triathlon, a Porto Venere per la prima volta viene organizzata una struttura di protezione civile attraverso una nuova procedura, prima in Regione Liguria, per gestire la sicurezza di un maxi evento e di tutto il territorio che è in qualche maniera coinvolto passivamente da questo evento. Un sistema mai adottato prima d’ora e che vede il piccolo paese del Golfo dei Poeti fra i primi in Italia a sperimentarlo ed adottarlo. Oggi, con il territorio chiuso per la gara sportiva, si vara per la prima volta in Liguria un progetto pilota per la sicurezza. Sulla base di questa esperienza sarà creato uno standard per gestire grandi eventi.

Come detto, le strade tra il confine con il comune della Spezia Spezia, ciò dalla località “Siberia”, sino al centro storico di Porto Venere saranno chiuse per almeno tre ore. L’area del comune di Porto Venere sarà oggettivamente isolata e più precisamente verranno interdette alla circolazione alle ore 14.30 alle ore 17.30 la strada provinciale 530 tra Cadimare e Porto Venere, via Pezzino alto, via Canedoli, via Libertà nel tratto compreso tra la Fontanella e la rotatoria delle scuole e poi via Garibaldi e Via Olivo (l’anello di Porto venere, insomma non sarà possibile entrare o uscire dalle tre fazioni perché in quei tratti di strada vi saranno le tratte della corsa di biciclette e della corsa a piedi previste dalla gara, o blocco viario, che limiterà ogni veicolo, anche i mezzi di soccorso che dovranno transitare tra i corridori. Per l’occasione, vista la necessità di garantire la sicurezza della gara, ma più che altro quella degli abitanti, e quindi dare continuità ad ogni possibile necessità di emergenza, con un’attenzione speciale alle attività di primo soccorso, il Comune di Porto Venere ha varato uno speciale piano di protezione civile. Si tratta di un progetto pilota, primo in Liguria, che presto, proprio grazie anche al test di questo fine settimana, sarà un obbligo da adottare per ogni grande evento.

Negli scorsi giorni ha redatto un piano del rischio ed un conseguente piano di sicurezza. La novità di quest’anno, e Porto Venere è il primo ente locale a sviluppare un simile progetto, è la realizzazione di uno studio del rischio e di un protocollo di gestione degli interventi in caso di grandi eventi programmati o di manifestazioni particolari. Attività previste in caso di emergenza saranno quindi dirette da questa struttura, in pratica un centro comando che, dopo aver redatto dei piani specifici. Stuttura in cui si prevedono circa 250 operatori (tra volontari e membri delle istituzioni), una quindicina di mezzi in mare ed a terra, decine di postazioni fisse e comunque sempre a questo centro operativo spetterà il coordinamento di ogni struttura o forza che dovesse intervenire nell’area chiusa.

Fonte “Città Della Spezia”