Articolo di Simona Benelli

regata2bUltime due prove di campionato sul filo del rasoio per i primi cinque in classifica, da giocare su un campo difficile ed enigmatico. Anche ieri il Golfo ci ha regalato una regata-rebus tutta alla rincorsa di strisce di vento con rotazione a sinistra, un treno ad alta velocità che se veniva perso per un solo attimo regalava il brivido di voltarsi e non vedere nessuno spi alle proprie spalle. Risultati altalenanti per quasi tutti ma chi è riuscito a mantenere una certa costanza ha conquistato la vetta della classifica, un cavou di bravissimi che  hanno lottato fino alla fine, riuscendo a mantenere i punteggi molto ravvicinati tra il primo e l’ottavo posto e poi un portale di acciaio cui codice di accesso è una combinazione speciale di esperienza, tecnica, audacia, concentrazione e sangue freddo.  Tra questi rinnovo i complimenti al vice campione azzurro,  di nome e di fatto,  Avance de Galere (Battaglia, Capozza, Vaccarone) che, con la combinazione poc’anzi descritta, è riuscito a risalire giorno per giorno la classifica arrivando ad un soffio dal primo posto ma i diabolici Triestini ( n.d.r. Paolo Tomsic su DIABOLIK) hanno resistito all’assalto staccandoli di soli due punti e aggiudicandosi così l’ambito titolo. Negli ultimi anni i tre azzurri hanno ottenuto ai campionati italiani un quarto e terzo posto, quest’anno un secondo…e ,se la serie continua, non ci resta da sperare che partecipino al prossimo campionato! Chi ha perso la calma scivola fuori dal podio, stizzito dalla mancanza di vento e di buchi nel campo di regata; un saluto e un BRAVO ancora all’amico Enrico Zennaro che finisce al quarto posto a pari merito con il terzo, Pulce d’Acqua. Chi la calma invece non l’ ha persa mai e nonostante un inizio preoccupante, porta a casa degli ottimi parziali  mettendo in bella mostra il nuovo luccicante restyling della barca (e dell’  equipaggio!),  grandiosa Pekoranera sempre in risalita.

Esistono quei gruppi musicali che hanno fatto impazzire ragazzine, riempito di poster le camere dei teenagers negli anni ‘ 80 e poi sparire, all’improvviso, per decenni. Questi giorni mi hanno dimostrato che le meteore non esistono solo nel mondo della musica ma anche in quello della vela e, che sia un gioco del destino, il Meteor ha riconquistato il cuore di molti che avevano abbandonato barca e regate, invece ricominciano chi con la moglie chi con amici di sempre o con i figli che li aspettano al pontile,  innamorati una seconda volta di questo fantastico sport.”

Da “acquadimare.net”