Si corre molto di più in testa rispetto a un anno fa. Il Pescara, con i suoi 48 punti, sarebbe stato secondo a uno scontro diretto vinto di distanza dal Carpi che viaggiava in testa a 51, seguito dal Bologna a 45. Cagliari e Crotone, rispettivamente a 58 e 55 lunghezze, fanno impallidire anche la corsa del gruppo di Fabrizio Castori che allora sembrava inarrestabile. Diciotto vittorie per i sardi (50 gol fatti e 23 subiti), sedici per i calabresi (43 gol fatti e 22 subiti) contro le quattordici degli emiliani (43 gol fatti e 21 subiti).
Lo Spezia vantava 9 vittorie, 9 pareggi e 8 sconfitte con 28 gol fatti e 24 subiti. Oggi sono ancora 9 le vittorie, 10 i pareggi e 7 i capitomboli, con ancora 28 gol fatti e 32 subiti. Molto meno polarizzata la capacità realizzativa, che una stagione fa Andrea Catellani portava per un terzo sulle proprie spalle con 19 reti all’attivo; staccati Giannetti e Ebagua (allora già ex) a 3 e poi Brezovec, Valentini e Situm a 2. Oggi Calaiò, fresco di doppietta, conduce con 6 marcature, seguito da Nenè a 5, Catellani a 4, Situm a 3 e Brezovec (oggi ex) a 2. Da notare come il siciliano con il Catania, alla 26esima giornata del campionato 2014/15, vantasse la bellezza di 14 centri.
La media punti dello Spezia, che era stata di 1.40 a partita fino a quel momento, subì una forte accelerazione proprio dalla 27esima: 31 punti in 16 match, pari a 1.93, che valsero il quinto posto a 67 punti finali. Un percorso non privo di incidenti con 3 sconfitte (a Perugia e Crotone e in casa contro la Ternana), ma anche 9 vittorie e 4 pareggi. Cinque i successi negli ultimi sei turni, fondamentali per arrotondare la classifica.