Numeri da bollettino di guerra. L´avvertimento del ministro dello sport russo, Vitaly Mutko, riportato dall´Associated Press, sta facendo il giro del mondo “Ancora un paio di casi doping e, per le regole Fina, potremmo essere sospesi dalle competizioni internazionali, il che significa non partecipare ai mondiali in programma tra meno di un anno proprio nel nostro Paese”.
Sembra proprio che il flagello del doping non risparmi nessuno sport, anzi, trova terreno fertile in discipline che non erano mai state “colpite” dagli scandali. Le motivazioni le conosciamo bene, sono sempre le stesse, a volte per cercare scorciatoie, altre per colossali ingenuità, ma sempre azioni figlie di mancanze nella cultura antidoping.
Uno degli ultimi casi è stato quello della Efimova, risultata positiva a uno steroide lo scorso 31 ottobre in un controllo fuori competizione a Los Angeles, dove si allena. Con la squalifica, la Efimova perde le tre medaglie vinte ai recenti Europei in vasca corta di Herning (l´oro nei 50 e 200 rana e l´argento nei 100), oltre al record del mondo nei 200 rana (2´14″39).