0kjs0impLa Spezia – La gioia di una sera rischia di diventare il rimpianto di una stagione. E viceversa: l’amarezza di una notte in cui le stelle sono tutte per gli altri, si trasforma nella spinta per scrivere una storia diversa. E’ quello che sta succedendo a Spezia e Alessandria in questo ultimo mese. Da quel 19 gennaio scorso in cui i grigi eliminarono i bianchi dalla Coppa Italia, l’umore delle rispettive squadre si è praticamente ribaltato.
Gli aquilotti quella sera chiudevano malamente l’esperienza in Tim Cup dopo aver sprecato un’occasione dopo l’altra e sembravano al minimo storico. In classifica infatti viaggiavano al 14esimo posto a 5 punti dall’ottavo e 11 dalla quarta. Bocalon e compagni invece sognavano il Milan a occhi aperti, mentre nel girone A della Lega Pro erano saldamente secondi – e quindi in zona promozione diretta – a soli tre punti dalla vetta.

Quaranta giorni dopo i piemontesi sono crollati al quinto posto, fuori dai play-off, a -13 dalla vetta e a sei lunghezze dal secondo posto grazie al 3-1 del Pordenone a Bolzano. Ieri la sconfitta per 1-2 in casa subito dal Bassano a sancire il periodo nero. Il totale di un mese fa 8 punti in sei partite, la sconfitta da parte del Milan in Tim Cup che obbliga a un ennesimo miracolo a San Siro, l’eliminazione anche dalla Coppa Italia di Lega Pro dalla Cremonese. Stagione tutta da ricostruire per Gregucci e i suoi.
Lo Spezia invece ha messo assieme una strepitosa striscia di risultati utili consecutivi potendosi concentrare solo sulla serie B: cinque vittorie in sei turni, 15 punti fatti su 18. Di Carlo e i suoi sono rientrati in zona play-off superando sette avversarie in classifica e martedì si giocano in casa lo scontro diretto contro la quarta in graduatoria. Rimane il dolore per quella sconfitta, ma forse è proprio vero che, come dice la saggezza popolare, non tutto il male vien per nuocere.

Fonte “Città Della Speiza”